STORIA WJJF e M* MANCINI

Organizzazione della World Ju-Jitsu Federation (W.J.J.F.)

Organizzazione della World Ju-Jitsu Federation (W.J.J.F.)

 

La World Ju-Jitsu Federation (W.J.J.F.) è stata fondata nel 1976 a Liverpool, in Inghilterra, dal Maestro Robert Clark. Grazie al suo carisma e alla sua visione innovativa del Ju-Jitsu, il suo metodo si è rapidamente diffuso nel Regno Unito, attirando un numero crescente di praticanti affascinati non solo dall'efficacia tecnica, ma anche dai valori positivi che la disciplina trasmette.

 

L'influenza del Maestro Clark ha superato i confini britannici, coinvolgendo praticanti e insegnanti di altre nazioni desiderosi di apprendere il suo stile. Questo ha dato origine a una vera e propria emigrazione verso la sede mondiale della W.J.J.F., dove solo pochi eletti, tra cui il Maestro Stefano Mancini, hanno avuto il privilegio di diventare suoi allievi diretti.

 

La W.J.J.F. ha rapidamente acquisito una dimensione internazionale, con referenti di alto livello in diversi paesi. In Italia, il M° Stefano Mancini è diventato un punto di riferimento fondamentale, sia per il Maestro Clark che per l'intera federazione. Clark ha inoltre scritto i manuali ufficiali della sua scuola, documentando centinaia di tecniche attraverso sequenze fotografiche commentate. Il suo Ju-Jitsu, pur rimanendo radicato nelle tradizioni, è stato adattato alle esigenze della difesa personale in contesti urbani moderni.

 

In qualità  di Direttore Tecnico Internazionale, Robert Clark era affiancato dai suoi più stretti collaboratori, tra cui Alan Campbell, William Riley e Stefano Mancini. Il M° Mancini, in particolare, era a capo della World Ju-Jitsu Federation T.M. Italia ed era riconosciuto a livello internazionale per il suo elevato grado tecnico. Accompagnava il Maestro Clark in numerosi eventi e stage europei e, in sua assenza, rappresentava ufficialmente la W.J.J.F.

 

Grazie all'impegno e alla competenza del D.T.N. Mancini, la scuola italiana è oggi considerata una delle migliori al mondo, sia per la qualità  tecnica della difesa personale, sia per la fedeltà  all'interpretazione dello stile del Maestro Clark. Attualmente, le scuole che seguono il metodo Clark sono presenti in diversi paesi e operano in ambito sia privato che istituzionale, collaborando con scuole, palestre e forze dell'ordine, comprese unità di polizia e militari di vari continenti.

 

La W.J.J.F. si distingue per una professionalità  maturata in decenni di studio del Ju-Jitsu e della difesa personale, accompagnata da un impegno costante nella crescita personale. Questo percorso non è solo tecnico, ma anche interiore: un cammino di conoscenza di sé, di sfida continua e di trasmissione di valori ed energia positiva a chiunque voglia intraprendere questa disciplina.

Un Percorso tra Sport e Arti Marziali: "LA MIA STORIA" di Resilienza e Dedizione:

Sono nato a Livorno, nel quartiere Venezia, nel 1961. Questa zona della città, circondata dai canali, prende il nome dalla famosa città lagunare. Fin da piccolo, sentivo una forte attrazione per le arti marziali. All’età di 10 anni iniziai a praticare judo, e il mio talento fu presto notato: il maestro mi abbinava spesso a compagni più grandi. Tuttavia, durante una vacanza sulla neve con i miei genitori, in seguito a una discesa spericolata, mi ruppi il perone della gamba destra. Questo incidente pose fine al mio percorso nel judo.

Con mio padre noto nell’ambiente remiero livornese, trovai naturale iniziare a dedicarmi al canottaggio, disciplina che mi avrebbe anche aiutato a recuperare la forza nella gamba. Già nelle prime gare, capii di avere potenziale, ottenendo presto ottimi risultati. Vinsi il campionato italiano esordienti e, successivamente, il titolo toscano. In seguito, persi il titolo di campione italiano nella categoria ragazzi a causa della rottura di uno scarmo, ma partecipai ugualmente ai campionati italiani juniores, dove mi qualificai per i mondiali del 1977 a Tampere, in Finlandia, nel quattro di coppia. Ero il più giovane dell’evento e, nonostante una piccola finale sfumata per un errore di un compagno, l’esperienza fu indimenticabile. L’anno successivo, malgrado ottimi piazzamenti, la federazione ci lasciò a casa, ufficiosamente per ragioni economiche, provocandomi una grande frustrazione. Dopo aver vinto il titolo italiano juniores, decisi di abbandonare le competizioni, dedicandomi invece alle gare remiere locali, dove i rioni si sfidavano su barche a 10 remi. In questi dieci anni, diventammo protagonisti indiscussi, contribuendo a scrivere una pagina importante della tradizione cittadina.

Parallelamente, ripresi il percorso nelle arti marziali, avvicinandomi al ju jitsu dopo una breve esperienza nel karate e nel pugilato. Questa disciplina mi colpì subito: racchiudeva tutto ciò che cercavo. L’ampio studio su armi bianche, tecniche di proiezione, leve articolari, immobilizzazioni e colpi mi affascinava profondamente. Nei primi due anni non ero interessato ai passaggi di cintura, ma partecipai comunque ai campionati italiani di kick jitsu del 1982, dove vinsi pur essendo ancora cintura bianca. L’anno seguente vinsi anche una competizione internazionale, alla presenza del Maestro inglese Terry Parker. Fu allora che decisi di dedicarmi completamente allo studio del ju jitsu, approfondendo i programmi codificati dal Maestro Robert Clark. Iniziai a frequentare la sua scuola di Liverpool, dove andavo più volte all’anno, apprendendo il suo metodo. Durante i miei viaggi strinsi una forte amicizia con il maestro Tony Siong di Londra, che mi ospitava regolarmente per consentirmi di allenarmi con i suoi allievi.

Ho avuto anche il privilegio di trascorrere una vacanza in Thailandia insieme ai Maestri Clark e Siong. Tony, grande amico di uno dei sette generali che governavano la Thailandia, ci fece vivere un’esperienza esclusiva: il generale ci ospitò a casa sua e, all’arrivo all’aeroporto di Bangkok, sua figlia ci accompagnò direttamente all’albergo, evitandoci i controlli. Fu un viaggio indimenticabile.

Col tempo, e proseguendo i miei studi a Liverpool, il Maestro Clark iniziò a valorizzarmi inviandomi a insegnare in vari paesi europei, talvolta al suo fianco e altre volte da solo. Al Quartier Generale di Liverpool ho stretto amicizie che durano ancora oggi, come quella con il maestro Hanshi William Riley di Manchester, con cui organizzo stage annuali in Italia e Regno Unito, e con il Maestro Amir Barnea, con cui ho collaborato per circa 10 anni, sostenendo insieme esami per il Sesto e Settimo Dan.

Dopo la scomparsa del Maestro Clark nel 2012, le nostre strade si divisero a causa di divergenze sull’erede della WJJF. Per me, Alan Campbell era e rimane il naturale successore: uomo di fiducia, preparato tecnicamente e amministrativamente per portare avanti l’eredità di Clark. Purtroppo, interessi personali portarono alcuni ad allontanarlo. Ancora una volta mi trovai ad affrontare dinamiche che nello sport non dovrebbero esistere, ma questa volta sapevo che nulla poteva togliere ciò che avevo appreso. Così, decisi di seguire un nuovo percorso senza compromessi.

Oggi la nostra realtà si chiama JU JITSU KOBUDO INTERNATIONAL, di cui sono Direttore Tecnico, rappresentando la WJJF-Australia di Soke Alan Campbell in Europa. Con fierezza, continuo a trasmettere questa disciplina a nuove generazioni, onorando il percorso e gli insegnamenti di chi mi ha guidato.